Nuovo sistema di prenotazione della Carta d’Identità Elettronica: quando la toppa è peggio del bug

Di Comma22 | 12 Aprile, 2019

Nuovo sistema di prenotazione della Carta d’Identità Elettronica: quando la toppa è peggio del bug

Categoria: News

La nuova Carta d’Identità Elettronica (CIE) è stata consegnata, a oggi, 12 aprile 2019, a 8.809.597 cittadini (dato del Ministero dell’Interno). Questo vuol dire che la sua distribuzione è già costata ai cittadini quasi 200 milioni di euro.

Un costo spropositato: basti pensare che a regime, quando sarà completata la distribuzione della nuova CIE a oltre 60 milioni di cittadini il costo complessivo dell’operazione ammonterà a più di un miliardo e 300 milioni di euro; una cifra folle se confrontata con il costo della tessera sanitaria, distribuita gratuitamente a tutti i cittadini con uno stanziamento nel bilancio dello Stato su base annua di circa 49 milioni di euro.

Costo ancor più spropositato se si considera il pessimo servizio che viene erogato: mentre la carta d’identità cartacea veniva rilasciata a vista, in tempo reale, i tempi di attesa per la CIE arrivano, in città come Roma, fino a sei mesi, al punto che la questione è arrivata a essere argomento da prima serata.  Sarà per questa attenzione dell’opinione pubblica che al Poligrafico di Stato, responsabile del progetto CIE, affiancato dal Team per la Trasformazione Digitale, hanno pensato bene di lanciare un nuovo sistema di prenotazione degli appuntamenti destinato a sostituire progressivamente quello attuale che, tanto per fare un esempio, nei municipi di Roma attualmente restituisce come prima disponibilità la data del 22 aprile, anche se poi l’appuntamento non è prenotabile trattandosi del giorno di Pasquetta; verificato che le disponibilità per i giorni festivi sono ovviamente false, le prime disponibilità reali si trovano solo dopo un minimo di tre mesi, fino a sei mesi.

Andando a consultare il nuovo sistema di prenotazione, già in linea, sperimentale per quattro Comuni su 7.639 che distribuiscono la CIE, troviamo la seguente situazione:

soprattutto, nulla è innovato nella farraginosa procedura di richiesta al Comune, così che  il numero di appuntamenti prenotabili nei Comuni, e, conseguentemente, i tempi di attesa biblici per avere un appuntamento, non sono destinati a migliorare.