CIE e IT Wallet: come buttare soldi in progetti inutili invece di risolvere i problemi dei cittadini

Di Comma22 | 23 Aprile, 2024

CIE e IT Wallet: come buttare soldi in progetti inutili invece di risolvere i problemi dei cittadini

Categoria: News

Da otto anni è iniziato il rilascio della nuova Carta d’Identità Elettronica (CIE), che ha sostituito la carta d’identità cartacea, rilasciata a vista dai Comuni; e sono quasi otto anni che la procedura per ottenere la CIE è una odissea per i cittadini, soprattutto per coloro che non hanno accesso a internet e sono costretti a rivolgersi ai patronati per poter richiedere un documento indispensabile per legge.

La situazione più grave è quella del Comune di Roma, dove la richiesta della carta d’identità elettronica non è nemmeno più una lotteria: secondo il Comune il cittadino dovrebbe mettersi davanti al computer ad aspettare che qualcuno rinunci all’appuntamento, in qualsiasi municipio. Questo vuol dire che il cittadino che non ha accesso a internet non può neanche rivolgersi ai patronati; le uniche possibilità, per chi ha accesso a internet, sono quelle dei cosiddetti open day, cui bisogna provare a prenotarsi tra le 9 e le 10 del venerdì, solo un’ora per prenotare!

Non solo il Governo non si preoccupa affatto dei cittadini, ma lancia sulle televisioni una campagna di promozione della carta d’identità elettronica, CIE già, finalizzata a incentivare le richieste dei cittadini – per i fortunati che ci riescono -.

Non solo, invece di modificare le procedure farraginose per presentare la richiesta della carta d’identità elettronica, immodificate da anni, e principale causa dei ritardi di mesi nei Comuni dove si può richiedere, il Governo con il decreto legge n. 19 del 2024 (art. 20 – Modifiche al codice dell’amministrazione digitale) appena approvato definitivamente dal Parlamento, stanzia 300 milioni di euro per l’applicazione del portafoglio elettronico, IT Wallet.

Il progetto è una anticipazione del progetto europeo EUDI Wallet, già finanziato con 37 milioni di euro dalla Commissione Europea cui stanno lavorando quattro consorzi di imprese private; il Governo con questo decreto aggiunge ulteriori risorse per un progetto del quale si fa fatica a capire l’utilità: si tratterebbe in sostanza di una applicazione nella quale vengono custoditi i dati della carta d’identità elettronica e dello SPID, alla quale si può accedere con la carta d’identità elettronica o con lo SPID, per fare le stesse cose che già si possono fare con la CIE o con SPID. In futuro saranno inseriti anche i dati della patente di guida.

Anche in questo caso l’obiettivo del Governo è elargire soldi ai privati anziché risolvere i problemi dei cittadini[1].

[1] Per capire l’assurdità dei 300 milioni di euro stanziati (a fronte dei 37 milioni della Commissione), del coinvolgimento dei privati e dei tempi di realizzazione, basta dare uno sguardo al contenuto del decreto.
Il Sistema di portafoglio digitale italiano, Sistema IT-Wallet intende valorizzare e rafforzare l’interoperabilità tra le banche dati pubbliche attraverso la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND), prevista all’articolo 50-ter, e favorire la diffusione e l’utilizzo di servizi in rete erogati da soggetti pubblici e privati.
AgID, insieme alle istituzioni competenti (di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro per la pubblica amministrazione, sentite l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, per i profili di competenza, e la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano) ha approvato linee guida rispetto “ai servizi resi disponibili alle pubbliche amministrazioni e ai soggetti privati accreditati, sia in qualità di erogatori di servizi, sia in qualità di erogatori di attestazioni elettroniche relative a prerogative, caratteristiche, licenze o qualità di persone fisiche e giuridiche gli standard tecnici adottati per garantire interoperabilità del Sistema IT-Wallet con le banche dati e i sistemi informativi della pubblica amministrazione e dei soggetti privati accreditati; le misure da adottare sul piano tecnico e organizzativo per assicurare livelli di affidabilità, disponibilità’ e sicurezza adeguati al Sistema IT-Wallet.
Nelle more della piena funzionalità del Sistema IT Wallet, sono rese disponibili, a richiesta, attraverso il punto di accesso telematico di cui all’articolo 64-bis, le versioni digitali della Tessera sanitaria – Tessera europea di assicurazione di malattia (TS/TEAM), della patente di guida mobile e della Carta europea della disabilità.
Entro il 2025 il Ministero dell’università e della ricerca trasmette all’ANIS (Anagrafe nazionale dell’istruzione superiore) i dati relativi ai titoli di studio conseguiti, acquisiti nell’Anagrafe nazionale degli studenti, dei diplomati e dei laureati degli istituti tecnici superiori e delle istituzioni della formazione superiore.