L’inps elimina il PIN semplice da usare per accedere ai servizi: e la chiamano semplificazione

Di Comma22 | 5 Agosto, 2020

L’inps elimina il PIN semplice da usare per accedere ai servizi: e la chiamano semplificazione

Categoria: News

L’associazione Comma 22 lancia una petizione su Change Org per il mantenimento del PIN INPS.

Questo il testo della petizione:

Il PIN INPS è semplice da usare e va mantenuto

L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha comunicato (circolare n. 87 del 17 luglio scorso) la decisione di chiudere il proprio sistema di attribuzione delle credenziali di accesso ai servizi on line, costituito da un codice identificativo personale (PIN) da associare al proprio codice fiscale: a partire dal 1° ottobre non saranno rilasciati nuovi PIN, e quelli già in possesso degli utenti manterranno la loro validità fino alla conclusione della fase transitoria.

La decisione sta creando allarme tra gli utenti dei servizi INPS, un numero estremamente elevato (nel rendiconto sociale 2018 si parla di più di 23 milioni di PIN rilasciati), che, peraltro, utilizza il PIN INPS anche per l’accesso alla dichiarazione dei redditi precompilata, e che ha avuto modo di valutare la semplicità e facilità di utilizzo del sistema PIN.

La chiusura del sistema di accreditamento tramite PIN non è motivata nella circolare da difetti del sistema, del quale, al contrario, si rivendica l’efficacia per l’accesso ai servizi on line dal 2012 a oggi, bensì da asseriti “vantaggi a favore sia delle politiche nazionali di digitalizzazione sia del diritto dei cittadini alla semplificazione del rapporto con la pubblica Amministrazione”.

Nella circolare si parla impropriamente di ‘’Switch-off del PIN INPS in favore del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID)”, mentre in realtà l’accesso ai servizi on line sarà, comunque, possibile anche attraverso la Carta d’Identità Elettronica (CIE) e la Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

I 23 milioni di PIN INPS dimostrano che in questi anni gli utenti dei servizi online, dove possibile, hanno utilizzato il PIN INPS invece dello SPID, complesso sia nella procedura di identificazione sia nella procedura di utilizzo; i circa nove milioni di credenziali SPID rilasciate dal 2016 a oggi sono il risultato – artificiale – degli interventi che ne hanno previsto l’obbligatorietà per tutta una serie di agevolazioni, dal bonus 18enni al recente bonus vacanze.

Vale la pena di ricordare che tra gli utenti dei servizi INPS ci sono, in gran parte, persone alle quali andrebbero assicurati servizi facilmente accessibili, invece di procedure – inutilmente – complicate.

Per questi motivi, chiediamo la revoca della circolare n. 87 del 17 luglio 2020 e il mantenimento del sistema di accreditamento attraverso il PIN INPS.

 

L’associazione Comma 22 chiede inoltre al Governo e al Parlamento lo stralcio delle norme contenute nel decreto legge “semplificazione” (decreto legge 16 luglio 2020, n. 76, art. 24) che prevedono il divieto, dal 28 febbraio 2021, per le pubbliche amministrazioni, “di rilasciare o rinnovare credenziali per l’identificazione e l’accesso dei cittadini ai propri servizi in rete, diverse da SPID, CIE o CNS, fermo restando l’utilizzo di quelle già rilasciate fino alla loro naturale scadenza e, comunque, non oltre il 30 settembre 2021″ e l’obbligo di utilizzare “esclusivamente le identità’ digitali e la carta di identità’ elettronica ai fini dell’identificazione dei cittadini che accedono ai propri servizi on-line”.