Appena è diventato obbligatorio, lo SPID diventa anche a pagamento

Di Comma22 | 8 Novembre, 2021

Appena è diventato obbligatorio, lo SPID diventa anche a pagamento

Categoria: News

È passato solo un mese dalla dismissione delle credenziali di accesso diverse da SPID, CIE e CNS da parte delle pubbliche amministrazioni (PIN INPS, Fisconline Agenzia delle Entrate, etc.). Questo cambiamento ha tagliato fuori dai servizi online milioni di pensionati e contribuenti, facendo diventare lo SPID praticamente obbligatorio per accedere alla maggior parte dei servizi on line delle pubbliche amministrazioni.

Dal 1° novembre Poste Spa richiede il pagamento di un importo di 12 euro per l’identificazione presso i propri sportelli per il rilascio delle credenziali SPID.

Diventa così una beffa l’affermazione che ancora campeggia sul sito AGID: SPID sarà gratuito per sempre

Certo AGID e Poste Spa giocano sul fatto che formalmente il rilascio delle credenziali SPID è gratuito, fingendo di ignorare che il riconoscimento allo sportello è la modalità di identificazione più diffusa nella popolazione, e non è un optional, ma è indispensabile per ottenere il rilascio delle credenziali; ricordiamo che Poste Spa copre l’80% del mercato delle credenziali SPID.

In questa maniera Poste Spa elude l’impegno a mantenere gratuito SPID e AGID regge il gioco sulle spalle dei cittadini, costretti non solo a procedure farraginose e cervellotiche per ottenere l’accesso a servizi cui hanno diritto, ma anche a pagare per questo.

Curiosamente, non tanto, l’importo richiesto per il riconoscimento di persona è superiore all’importo richiesto per il rilascio di una postepay (10 euro), procedimento di certo di complessità uguale se non superiore alla sola identificazione. Così, magari, qualcuno che si rivolge allo sportello per ottenere l’identificazione, potrà vedersi offrire una postepay, ché costa meno…

L’associazione Comma 22 rivolge un appello alle associazioni dei consumatori e ai sindacati perché cessino queste vessazioni che pesano sui cittadini, in barba a tutte le chiacchiere sulla centralità del cittadino e sul contrasto al divario digitale.